IL PRIMO RITO TIBETANO

  Il Primo Rito Tibetano – Comincia il Viaggio dell’Energia

Sei pronto a risvegliare il tuo corpo (e anche un po’ la tua voglia di vivere)? Allora partiamo con il Primo Rito Tibetano, il più semplice dei cinque, ma non per questo meno potente. Lo chiamo "il risveglio del turbine" — e no, non è il nome di un frullatore, ma un esercizio che serve davvero a rimettere in moto l’energia dentro di te.

A cosa serve il primo rito?

Il primo rito tibetano ha lo scopo di riattivare l’energia vitale attraverso la rotazione. Sembra una cosa da bambini (e in effetti, hai mai visto un bambino girare su se stesso e poi ridere come un matto?), ma ha radici profonde nella stimolazione dei chakra. Ogni rotazione aiuta a bilanciare e armonizzare i centri energetici del corpo.


COSA MOLTO IMPORTANTE :LA RESPIRAZIONE DEVE SEGIURE I TUOI MOVIMENTI


Come si fa:

1. Stai in piedi dritto, con le braccia aperte all’altezza delle spalle, parallele al suolo. Come se stessi imitando un aeroplano. (Sì, puoi anche fare il rumore del motore se ti diverte, ma non è obbligatorio.)


2. Ruota su te stesso in senso orario (da sinistra verso destra), lentamente e con controllo. L’obiettivo è arrivare gradualmente a 21 rotazioni, ma se all’inizio ne fai 3 e ti viene da sdraiarti sul divano, va bene così.


3. Respira profondamente prima  DURANTE e dopo l’esercizio. E cerca di fissare un punto davanti a te per evitare di barcollare come dopo una serata con troppi spritz.


Un paio di dritte:

Se ti gira troppo la testa, fermati. L’equilibrio si allena col tempo.

Fai l’esercizio a stomaco vuoto e in un luogo tranquillo.

Dopo aver finito, resta qualche secondo in piedi o sdraiato, respira profondamente 

Nessun commento:

Posta un commento